La guerra ucraina che dobbiamo vedere

La guerra di Putin, così ricorderemo questo attacco russo all’Ucraina che vede la guerra riaffacciarsi alle porte d’Europa.

Se un uomo è solo al comando tutto dipende da lui: è lui il capo delle forze armate, è lui l’anima della sua nazione, è lui che porta morte e distruzione in casa d’altri.

Una guerra criminale e criminogena, dettata da molte ragioni che appaiono più come giustificazioni di uno scolaretto colto in fallo piuttosto che reali motivi per cambiare sul campo con un’azione militare i rapporti di forza.

Già, i rapporti di forza. Perché l’Ucraina è terra di battaglie, è campo di recriminazioni e di guerriglia assurda.

Come di fatto testimonia, già nel 2016, un rapporto dell’Ocse.

Torniamo al blog

Tornare al blog è come tornare alle origini, quando i social non erano i social di oggi.

I social per me sono soprattutto facebook: amici, conoscenti, la notizia del momento, le impressioni e tanta reattività.

Bello o brutto che possa sembrare i social sono velocità, ellissi del pensiero, magari una comunità che è sulla tua stessa frequenza d’onda.

D’altra parte è difficile avere relazioni con tutti, in chat ci vado poco e quando mi arrivano messaggi privati scatta pure un senso d’ansia: chissà cosa c’è di così urgente.

Facebook è anche riflessione ma più spesso qualcosa di talmente dirompente che quasi ti senti in obbligo di continuare, di rispondere, replicare, contraddire e insomma entri in un gioco leggero o dannato che ti lega alla notifica.

Poi ti domandi chi viene, chi va, chi davvero ti legge…e niente, un impegno vero non c’è dipende da chi sei, dal profilo che ti sei dato e da che uditorio vuoi.

Invece da giorni pensavo di tornare qui, per masticare meglio, per tenere un diario più esatto che dica cosa vedo, cosa sento e come voglio reagire alle situazioni.

Ci riprovo, scrivo qui.

La giustizia in Italia

 

La giustizia in Italia? Si fa in televisione.

Sembra questa la conclusione più ovvia dopo aver visto questo video, dove, in una trasmissione televisiva, si mettono a confronto tesi opposte sulla prescrizione e si prova a fare il punto sulla situazione processuale che, tra procure, tribunali e carceri, fa dimenticare la cosa più rilevante: dietro ogni processo ci sono persone, storie e fatti.

Ecco, nella polemica sulla prescrizione, in attesa di capire che fine farà la riforma Bonafede questo è lo stato della giustizia: uno show in tv.

(Nel video si confrontano Giandomenico Caiazza, Presidente dell’Unione delle Camere Penali e Piercamillo Davigo che va ricordato soprattutto per essere stato la c.d. “mente giuridica” di Tangentopoli)

Salvini e Di Maio due brave massaie

Se spendi meno soldi di quanto hai previsto e fai le stesse cose che ha promesso alla tua famiglia sei sicuramente una brava massaia.

Se sei un politico e vuoi spendere una cifra per realizzare il tuo libro dei sogni e man mano ti accorgi che ti servono meno soldi per quel libro, allora stavi sognando o hai fatto la cresta. In fondo non spendi soldi tuoi e della tua famiglia. Stai solo capendo che avevi fatto male i conti e adesso ti avanzano soldi. Tra poco ci dirai che hai un tesoretto!? Siamo già pronti a sentirci più ricchi e magari riempiremo pure i ristoranti per festeggiare.

Se sei Salvini o Di Maio inoltre non hai nessuna preoccupazione. Il compitino te l’hanno scritto a Bruxelles, l’hanno scritto fior di tecnici assistiti da professori universitari che hanno contato euro su euro. Così a te non rimarrà che prenderti il merito per aver risparmiato, da brava massaia.

Sovranismo. Atto secondo

Eravamo abituati ad estenuanti trattative a Palazzo Chigi per scrivere la legge finanziaria. Lo scontro finale era quasi sempre riservato al mercato notturno della maratona in cui Governo e sindacati si spartivano le spoglie del Paese e ipotecavano il futuro dei pronipoti.

Da oggi cambiamo spartito. Sindacato: non pervenuto. Governo: trasferito armi e bagagli a Bruxelles per (ri)scrivere la manovra. Con buona pace di ogni sovranismo presente e speriamo futuro.