La natura della Lega


Interessante post di Daniele Sensi sulla natura della Lega dal titolo “Bossi non è Le Pen”. Per Daniele si può dimostrare facilmente che la Lega non è propriamente di destra.

Però il risultato della Lega, ampiamente prevedibile per ammissione dello stesso ex Governatore Galan, pone un problema serio al movimento di Bossi. Adesso che ha sfondato fin dove può arrivare? Può intaccare seriamente regioni come l’Emilia, la Liguria e la Toscana? Oppure un’ulteriore avanzata al sud porterà inevitabili conseguenze sulla sua natura? Insomma: esiste un progeto della Lega che guarda a tutto il Paese oppure la Lega dovrà connotarsi come “Lega locale” e quindi articolarsi in Lega Nord, Lega Centro e Lega Sud?

La domanda non è fine a se stessa. Se da un lato le richieste del popolo verde hanno come finalità il superamento del centralismo romano e il trasferimento di fondi a livello locale, dove c’è produzione e quindi capacità di spesa, come si potrà lasciare i soldi al Nord e dire agli altri arrangiatevi?

Concordo pienamente con Sensi sull’assenza di ideologie storiche e quindi totalizzanti nel movimento leghista. A meno che non si assuma il federalismo come ideologia tout court e quindi si costruisca un’etica federalista alla base del progetto di governo del Paese. Ma a quel punto saremmo già di fronte a più stati, non certo a un processo federalista che abbia simulacri di unità formale e nuovamente centralista (e nemmeno può essere convincente l’idea di un Presidenzialismo che bilancia la forza dei territori). Se così fosse siamo già nella fase del post-Italia. Uno scenario dirompente ma non realistico. Da agiatare e utile a lucrare utili posizioni elettorali. Ma non spendibile a livello europeo ed internazionale.

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